C'eravamo lasciati tante volte per poi riprenderci, ma quella volta era diverso, sentivo nel profondo che quella volta era finita davvero.
C'eravamo lasciati da poco e io, lacerato nell'animo, tutte le notti sognavo di perdere i denti, non c'era notte che non sognassi la perdita di uno o più denti nelle maniere più disparate e stupide.
In quel periodo lottai forse la battaglia più grande contro me stesso, la mia volontà contro il mio orgoglio, il mio cuore contro il mio cervello, la mia anima contro i miei ideali.
Ben presto anche il mio corpo manifestò la sua ribellione contro la guerra che si stava generando al mio interno, cominciai a perdere chiazze di capelli, ad avere macchie sulla pelle, forfora, poco appetito e insonnia, tutto ciò che mi circondava passava in secondo piano se a vibrare era il mio cellulare, ma tutte le volte le chiamate e i messaggi non portavano mai il suo nome e mascherare la delusione diveniva sempre più difficile.
Se oggi mi chiedessero com'è passato tutto quel dolore io saprei descrivere perfettamente la scena:
Io, chiuso nel bagno a lavoro, davanti ad uno specchio con un mio dente laterale in mano e lacrime che mi tagliano il volto.
Quella volta non stavo sognando il dente mi era caduto davvero e sembrava voler delineare la perdita di qualcosa di irrecuperabile.
Avevo perso il mio dente proprio come avevo perso lei, da li inizio la mia risalita, ripresi gli allenamenti, la cura del corpo e la mente, smisi di guardare lo schermo del mio cellulare in maniera compulsiva e ripresi a dormire la notte senza sognare la caduta del mio apparato dentale.
Solo rimasi incredulo qualche anno dopo, quando passeggiando per le vie del centro la vidi sorridere.
Cazzo, quel dente mancava anche a lei.

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